Tour Down Under Donne 2025, assegnato il primo cartellino giallo al DS della Uno-X: “Serve chiarezza per capire cosa verrà punito con un’ammonizione”

Tra le novità introdotte dall’Unione Ciclistica Internazionale per la stagione 2025 una di quelle che fa più discutere è la conferma della regola del “Cartellino Giallo“. Dopo un periodo di prova iniziato all’incirca a metà 2024 e concluso poi con il termine della passata stagione, l’UCI ha deciso di rendere ufficiale questo nuovo sistema di sanzioni che va ad aggiungersi alle multe già spesso comminate dalle giurie nel corso dei grandi eventi internazionali. Con la prima corsa della stagione, il Tour Down Under femminile, è quindi arrivata anche la prima ammonizione dell’anno, comminata al DS della Uno-X Mobility Anna Badergruber, colpevole di aver sorpassato il gruppo senza lasciare la distanza di sicurezza dopo che una sua atleta era rimasta coinvolta in un incidente.

Con le nuove regole, il cartellino giallo diventa un peso non indifferente sulle spalle di atleti e addetti ai lavori, soprattutto considerando che alla seconda ammonizione scatta automaticamente la squalifica dalla corsa. “Se i commissari hanno deciso che la mia manovra è stata troppo pericolosa lo accetto – spiega Badergruber a Cyclingnews – Ma un’ammonizione è molto seria perché se prendi la seconda vieni squalificata. Ecco perché credo che serva avere estrema chiarezza su quali siano gli incidenti che possono portare ad un’ammonizione. Inoltre lavorare con un cartellino giallo è molto più stressante. Da adesso quando dovrò fare una manovra in ammiraglia o dare una borraccia avrò sempre il pensiero in testa se sto facendo tutto nel modo corretto. Quali sono le regole che vengono applicate? In gruppo sappiamo quello che facciamo, abbiamo fatto il corso UCI e la maggior parte di noi è in gruppo da diversi anni”.

Proprio l’incertezza su quali siano o meno i comportamenti sanzionabili è uno dei punti critici evidenziati dagli addetti ai lavori: “Se tutti riceveranno lo stesso trattamento va bene così. Ma tutto deve essere visto – spiega Ina Teutenberg, DS della Lidl-Trek – perché se una squadra riceve una squalifica e un’altra invece no perché lo stesso comportamento non viene visto si creano dei problemi. Vedremo come andrà”.

Tra le nuove regole, inoltre, è stata aggiunta una sanzione (proprio con cartellino giallo) per chi, nei finali, crea pericoli agli altri corridori esultando, smettendo di pedalare o in altri modi. Decisamente dubbiosa su questa regola è Giorgia Bronzini, DS della Human Powered Health: “Credo che serva analizzare ogni caso singolarmente. A volte alcuni comportamenti possono impattare sul risultato o sulla sicurezza dei corridori, ma in altre situazioni lo stesso comportamento non porta alcun rischio. In ogni caso credo che i corridori possano impegnarsi ad essere più attenti nel finale e questo comunque è un buon modo per educarli”.

Un’analisi del database del progetto UCI denominato SafeR ha evidenziato come il 35% degli incidenti in corsa sia causato da errori individuali dei corridori, e l’UCI è convinta che inasprire le sanzioni possa essere un modo per aumentare la concentrazione in gruppo: “Finché non vedremo i cartellini gialli in azione per un po’ di tempo sarà difficile capire se hanno fatto davvero la differenza – conclude il DS della Canyon/Sram zondacrypto Beth Duryea – Alla fine l’unica cosa importante è che queste misure che vengono prese aiutino a rendere il ciclismo più sicuro“.

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